sabato, dicembre 02, 2006

UN FRIGORIFERO
(Iago)


È stancante dialogare
impropriamente
con la stessa fame.
L’avambraccio apre
una fredda facciata.
La vista si fa minuta,
offesa da tanto biancore.
Luce abbagliante.
Ferro lucente.
Impavida è la consapevolezza
quando sorride all’inganno.
Un mondo chiuso e livellato
da mancanze sottovuoto.
Mi ergo e sorpreso
accetto una digiunante ipnosi.
Quell’ambiente svuotato e libero
sveglia il di me poeta,
che rimane immobile
sgualcito dalla licenza del pensiero,
ma l'umana parte che m'annoia
reclama una comune pietanza…
premio per chi abbraccia
l’obiettiva coscienza.

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