lunedì, ottobre 17, 2011

Sconfitta...


Ne ho veramente le tasche piene. In Italia ci sono i migliori poeti del mondo, ma i peggiori apprezzatori di poesia. Leggo di interviste fatte ai nomi più importanti e tutti concordano nel dire che l'italiano medio legge poco: vero. A nessuno di loro viene in mente di provare ad essere meno snob e a tentare di farsi vedere nelle situazioni di aggregazioni vere, nelle quali conoscere le persone e non solo quelle che porteranno loro dei soldi partecipando ad antologie, ai corsi di pseudo-scrittura poetica e seminari variamente conditi dalla noia. La crisi è del poeta non della poesia, in discussione viene messo il ruolo del poeta e non della poesia. L'autoreferenzialità, le reciproche classifiche di merito... spesso fatte dagli stessi poeti, la mancanza di coerenza fra ciò che si cerca di scrivere e ciò che si fa (può un poeta parlare di valori assoluti e poi fottere l'amica della figlia?). Oggi serve verità di pensiero, d'azione, di vita. Il poeta è l'araldo del vero e per questo perderà sempre.

1 Commenti:

Blogger furio detti ha detto...

Gentile Iago, sottoscrivo la diagnosi sulla crisi del "poeta" più che della poesia. Ma non penso che attualmente il panorama italiano vanti poeti forti e solidi, non più per esempio della poesia statunitense e anglosassone.

Furio Detti

4:15 PM  

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