venerdì, aprile 07, 2006

INQUIETUDINE

Un temporale, tuoni e lampi.
L'inquietudine non arriva mai da sola.
Una penna ed un foglio per scrivere
la brutta copia del mio passato.

Occhi per ascoltare.
Orecchi per vedere.
Conoscersi è morire.

Se solo riuscissi a tornare indietro,
non per cambiare ciò che sono
ma per rivivere ciò che avevo.

La speranza muore quando uccidi
il bambino che è in te.
Innocenza. spontaneità e dolcezza
vengono soppiantate dalla premeditazione.

Vagabondo è me stesso.
In balia di una nave che non ha rotta,
su un mare che non ha porti,
in un deserto senza confini.

La voglia di andare è tanta,
come la paura di non tornare.
Sospeso tra caos e quiete,
io perdo, penso troppo.

Camminando ad una spanna
dalla mia coscienza che turbata
mi fissa chiedendo mille perché.
………ed intanto fuori continua a piovere.

1 Commenti:

Anonymous Anonimo ha detto...

Quanto vedo in te
in questa inquietudine...

Se torni indietro
perdi il presente
e l'Uomo che sei...

(mi mancano le nostre chiacchierate...)

Saby

10:41 PM  

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