lunedì, marzo 19, 2007

IN SOLITUDINE
(Iago - Silvia P.)


Ombra del cuore in ghiaccio,
nel bosco dell’oblio
fugge gemente e scorticata.
Nuda ed offesa;
un giaciglio di parole l’ha salvata.
Non fu riposo
ma fosco struggimento.
Maschera di euforica sofferenza orlata.
Nessuno sguardo sospetto
può varcare l’affranta solitudine.
Sull’asfalto di un possente
ricordo continua il diniego
di una concessione.
Le molte voci in alternante presenza,
invocano una giusta spiegazione.
Il cuore è malato
di inguaribile nostalgia.
La cura è un volto beffardo,
che strazia la purezza
dell’amore inanimato.
Novità già note per chi affronta
l’indelebile franchezza.
Anafilassi dell’etere.
Manto purpureo. Intatti fremiti.
Acuminati versi di un poeta intenso,
lambiscono il deriso tormento.
Triste sorte di curiosità svelata.
Un semplice destino… essere
cancellata e in un tradito
istante venir dimenticata.

giovedì, marzo 08, 2007

IL PELLEGRINO (Iago)

Entrare. Uscire. Unica origine.
Illuminato da raggi artificiali… affievolito
da sprazzi di complicità… cerco l’uscita.
Provo ad allungare i profili di chi mi sta intorno;
per accostarli meglio alla mia deformità.
Elevati gradi d’affetto seducono la solita vigliaccheria.
Il calice della verità viene riempito da grappoli di cenciose idee.
Da estraneo a straniero nel grembiule del dolore,
contando i giorni dispari d’accoppiate semplicità.
L’apparenza è un virus che stressa il bevitore sprovveduto.
L’animale dai mille volti maschera bene le infinite
sofferenze a cui deve mostrare un sorriso non voluto.
L’anagrafe continua a forgiare nomi leggeri,
come l’anonimato che li documenta, sui registri
di una deduzione che nega la conoscenza.
Ognuno è alla ricerca di candide risposte oneste,
per evadere dalla zona colma di immaginazione.
Il cerimoniale della nessunità ambisce all’eterna celebrazione
di capacità clonate. Crisi d’astinenze preludono
le conclusioni di uno sballo multimediale…
che offre solo parole e non fisicità.
Molte numerosità restano vittime di visagisti
pietrificati, poiché non sanno contare la loro esistenza.
Un’offerta sincera può recare un nuovo beneficio,
a chi si crede di essere l’ultimo tra i derelitti.
Diversificare una rivelazione.
La locanda urbana è animata da menestrelli,
in dubbiosa ostentazione, bagnata dalle facili lacrime
di deboli avventurieri che ignorano quale sia il senso
del piangere ridendo. Quanti dubbi volano su affollate rotte
migratorie … simili a pallide rondini in cerca del calore tropicale.
Il mio pellegrinaggio termina alle porte del maniero
della sapienza. Conteso da rime tumefatte e sbalzi d’umore;
incitato da un coraggio sconosciuto… spezzo il capello
che mi lega al passato ed illuminato da un raggio di luna piena,
rinvigorito da gemiti d’identità vedo finalmente… l’entrata.