venerdì, maggio 12, 2006

UNA CONIUGAZIONE


Il lamento del serpente muta
la forma dell’acqua sulla lingua
della prima vocale distesa.
Velenifera moralità.

La volpe rimane uccisa sul dosso
della diffusione… ma la sua coda
rigenera recidive manovre di genialità.
Furbizia brada.

Molte ombre in bikini cercano
tappi di carne per chiudere bottiglie
d’ossa sulla spiaggia del coniglio.
Solarità opaca.

Alle soglie del cerimoniale… la torta
nuziale viene divisa a misura di bocca,
già occupata da falli incravattati di deboli preti.
Riconciliazione satanica.

Dappresso… è il dente del mendicante,
che cade di nuovo sull’asfalto del lusso
e l’abbondante cupidigia ritorna solerte
sul coccio della recrudescenza.

IL RIFUGIO


Secondi pressati
in interminabili ore.
La voce vola
sopra le redini del flagello.
Chi inghiotte la sapienza,
assapora verità agrodolci.
È nella fiala della fede
che ristagna
l’elisir di lunga vita.
Il numero d’uomo viene
ridotto ai minimi termini
da una realtà sensibile.
La mamma dall’alito vitale,
sta nella grotta della protezione…
come una dracena
che incanta il tempo,
per sposare l’eternità terrena.