venerdì, dicembre 05, 2008

Il biancospino(Iago, premio Fonopoli 2004)

Il patriarca vuole i suoi quadri appesi alle mie pareti.
Ma io ascolto, osservo ed aspetto.
Il parco dei sogni è invaso da illusi giardinieri
che decidono le sorti della libertà.
Il vento parla di battaglie da combattere
e di cuori da uccidere.
E' tempo di cambiare le leggi.
I controllori sono ben nascosti
e tramano nell'oscurità,
pronti a distruggere
quello che i loro sensi non comprendono.
Vita da finto felice,
è per chi pulisce i suoi occhiali
e prenota un posto per l'obitorio.
La lista è lunga.
Nel parco dei sogni,
il biancospino resiste ai veleni
ed ai fuochi accesi dai dormienti.
Nessuna musica ne' poesie per la loro vacuità.
Il prato è pieno di disperati in cerca del potere,
sogno ambito per gli schiavi d'immagine.
Ignoranti e senza conoscenza,
annaspano come naufraghi
in un mare di detriti.
Soggiogati da badesse
che preparano pietanze
con i loro stessi cervelli.
Venerati da amici,
tarlati da ipocrisia ed invidia
che non ammettono i loro fallimenti.
Nel parco dei sogni,
il biancospino apre i suoi fiori ai meritevoli,
agli animi nobili ed ai ricchi di spirito.
Sono i cercatori.
Seguono l'umiltà della formica
e l'astuzia del serpente
per sfuggire alla nullità.
Hanno danzato con i diversi,
addolcito i mostri
e placato i tormenti dei senza -Dio.
Arrivano con la cacciata del levante
e portano nuovi sogni da trapiantare nel parco.
E' loro che io aspetto.
Ho voglia di cambiare le leggi.
Ho voglia di vedere il fiore del biancospino.
Per continuare a vivere.
Per continuare a... sognare.