IL FANTASMA
Dedicata a Letizia Leone, cara amica ed eterna poetessa
Terra salmastra, acqua rocciosa.
Attesa sulla riva marina amata da tutti.
Orme occupate dal corpo.
Colpevole d’insonnia,
un uomo si ferma ad inseguirne il suono
canto ancestrale di indiani rosati.
Echi veloci razziano, crude condanne pensano.
Piovono punti esclamativi
bastoncini di salice rosso.
L’uomo si chiude;
ginocchia su fronte.
La mente risfoglia foto d’età.
Torna ragazzo, bambino, embrione.
Sorride, piange, invoca l’amore.
Di fuori il maligno prepara le ombre,
si muovono dentro l’aiuto del vento.
Gli ulivi animati graffiano il buio.
L’uomo sparisce nell’alba credente.